mercoledì 25 dicembre 2013

Il solito Natale?

Oggi è Natale.  Sicuramente milioni di bambini spacchetteranno con tanta frenesia e gioia i propri regali. Purtroppo, come ogni anno, molte persone non riusciranno nemmeno a reperire un pasto caldo. E la maggioranza delle persone non comprende nemmeno che cosa significa lo scambio di doni. Il Natale dovrebbe ricordarci che “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). I bambini che oggi riceveranno un regalo non sono stati certamente sempre buoni in quest’anno, ma nonostante le marachelle, i genitori non hanno negato un regalo ai figli, perché sono animati dall'amore. Ecco, il Natale dovrebbe rammentarci che “Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8). L’uomo non meritava nulla perché “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23). L’avvento di Cristo, che oggi molti celebrano, dovrebbe ricordarci l’immenso e immeritato amore di Dio. Auspico che questa realtà non sarà soffocata dalla solita opulenza e chiunque possa ricordarsi le seguenti parole del Salvatore realizzando il Natale: In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita (Giovanni 5:24). Spero che il testo (traduzione) del cantico possa rispecchiare la vostra testimonianza.

sabato 23 novembre 2013

Questo è il nostro Dio!

Oggi desidero condividere con voi questo bellissimo cantico che parla dell'opera di Dio. E’ cantato da un gruppo che in Italia può essere oggetto di critiche. Non possiamo conoscere il cuore delle persone. Il nostro compito consiste soltanto nel giudicare la dottrina di un messaggio, valutando se esso sia biblico o meno. Del resto “Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunciato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora;” (Filippesi 1:18). Con tale passo non voglio certo giustificare l’ipocrisia delle persone come argomentato nell’ultimo post, desidero semplicemente invitarvi a non guardare all’aspetto. Certo ci sono stati degli scandali negli Hillsong, ma ricordiamoci le parole di Cristo: Gesù disse ai suoi discepoli: «È impossibile che non avvengano scandali, ma guai a colui per colpa del quale avvengono! (Luca 17:1). Un credente deve avere la maturità nel discernere il bene dal male, quindi “... esaminate ogni cosa e ritenete il bene; ” (I Tessalonicesi 5:21). Cliccando qui, potrete rinvenire il testo con la traduzione del cantico, anche se quella visibile nel video non è identica, comunque, il senso del messaggio non cambia. Il Signore ci benedica!

sabato 9 novembre 2013

Ravvedimento, un invito che non esclude nessuno.

Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al SIGNORE che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare (Isaia 55:7). - Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati (Atti 3:19).

Sono trascorsi diversi mesi dall’ultima pubblicazione. Eppure sono grato a Dio che mi abbia aiutato a scrivere anche questo novantanovesimo post. Desidero ringraziarLo per l’aiuto concessomi in questi anni tra svariate difficoltà. Esprimo riconoscenza anche a tutti quelli che hanno apprezzato questo spazio. 
Purtroppo, le cronache che i media ci riportano non sono certo incoraggianti: sparatorie, naufragi, violenze sui minori e di genere, guerre, soprusi, abusi, ricatti, omicidi, truffe o inganni, il tutto permeato da molta apatia mascherata nell’ipocrisia generale. Non so voi, ma costatando il tutto mi viene in mente uno dei rimproveri del profeta Isaia: Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro! (Isaia 5:20). Sembra che la morale, i valori e l’amore siano stati buttati in un frullatore. Nella società prevale e “governa” l’opinione pubblica. Assistiamo a un’escalation di malvagità la quale va oltre a quel che il pensiero comune identifica con tale termine.

lunedì 1 aprile 2013

Suicidio? Scelta sbagliata, dalle conseguenze eterne.


Le cronache degli ultimi mesi ci mostrano la dura realtà che stiamo vivendo nell’attuale crisi sociale ed economica. Avevo parlato della crisi in diversi post quando ancora non era ben percepita dalla popolazione italiana. Purtroppo, è ormai di pubblico dominio l’aumento dei casi di suicidio dovuti alla disperazione di molte persone oppresse dalle difficoltà di una crisi che non sembra aver fine. Probabilmente la maggioranza di chi ha posto fine alla propria vita pensa di poter trovare in tale atto un sollievo al disagio in cui vive. Ciò corrisponde alla realtà? Premetto che questo post non è un processo a tutti coloro che sono caduti in tale disgrazia, ma desidero accennare alcuni fatti descritti nella Bibbia per far luce su alcuni aspetti magari incompresi. Innanzitutto dobbiamo fare una distinzione tra tre categorie di soggetti, ossia: i credenti, i non credenti e le persone affette da psicopatologie. Iniziamo dai credenti, nella Bibbia non troviamo un solo caso in cui si narri di qualche credente che abbia commesso il suicidio. Perché?