lunedì 1 aprile 2013

Suicidio? Scelta sbagliata, dalle conseguenze eterne.


Le cronache degli ultimi mesi ci mostrano la dura realtà che stiamo vivendo nell’attuale crisi sociale ed economica. Avevo parlato della crisi in diversi post quando ancora non era ben percepita dalla popolazione italiana. Purtroppo, è ormai di pubblico dominio l’aumento dei casi di suicidio dovuti alla disperazione di molte persone oppresse dalle difficoltà di una crisi che non sembra aver fine. Probabilmente la maggioranza di chi ha posto fine alla propria vita pensa di poter trovare in tale atto un sollievo al disagio in cui vive. Ciò corrisponde alla realtà? Premetto che questo post non è un processo a tutti coloro che sono caduti in tale disgrazia, ma desidero accennare alcuni fatti descritti nella Bibbia per far luce su alcuni aspetti magari incompresi. Innanzitutto dobbiamo fare una distinzione tra tre categorie di soggetti, ossia: i credenti, i non credenti e le persone affette da psicopatologie. Iniziamo dai credenti, nella Bibbia non troviamo un solo caso in cui si narri di qualche credente che abbia commesso il suicidio. Perché?