lunedì 19 ottobre 2009

Il Creatore non è democratico!

I governi occidentali vivono ormai da più secoli in democrazia. Sotto questa forma di governo abbiamo conosciuto il benessere e lo sviluppo socio economico dei popoli. Molti diritti sono stati acquisiti in nome delle famose parole nate nella rivoluzione francese: liberté, égalité e fraternité. Nonostante ciò i diritti di moltissime persone sono violati giornalmente, l’abuso di potere è sempre presente nelle cronache e di conseguenza l’ingiustizia regna sovrana. Le democrazie mostrano sempre più che le libertà si trasformano in proibizionismo così come l’uguaglianza diventa disuguaglianza e la fraternità decade in ostilità. Pertanto la democrazia non è una garanzia di benessere sociale e personale. D’altro canto la storia ci insegna che le monarchie non hanno certamente condotto i popoli alla prosperità. Anzi spesso sono sfociate in sanguinose tirannie in cui i popoli sono finiti nella miseria.
Il titolo svela che il Creatore non è un democratico e dall’introduzione sembra che non è nemmeno un monarca, ma vediamo cosa scrisse il Salmista: Poiché il SIGNORE è un Dio grande, un gran Re sopra tutti gli dèi. Nelle sue mani sono le profondità della terra, e le altezze dei monti sono sue. Suo è il mare, perch'egli l'ha fatto, e le sue mani hanno plasmato la terra asciutta. Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al SIGNORE, che ci ha fatti. Poich'egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha cura, e il gregge che la sua mano conduce (Salmo 95:3-7).
Egli è Re e, quindi, un monarca, questa è la forma di governo del nostro Creatore. Ma che cosa è esattamente una monarchia? La monarchia è un regno in cui il potere è detenuto soltanto da un uomo, egli governa tutto e tutti i suoi sudditi, e di conseguenza non ci sono un parlamento, né partiti né elezioni. Tutti i poteri sono nelle mani del monarca, sia il potere esecutivo e sia quello legislativo, così come il potere giurisdizionale, in altre parole egli emana, applica e fa rispettare tutte le leggi, senza alcun dibattito o confronto politico. Forse a qualcuno può sembrare la descrizione di una dittatura, ma questo perché, penso, la storia ci ha abituati a delle monarchie in cui i re furono dediti soltanto ai propri interessi.
Purtroppo anche le democrazie stanno declinando in pseudo democrazie per i motivi di cui in premessa. Chi detiene un potere politico è sempre più tentato a usarlo per i propri scopi. Si è talmente convinti del proprio operato che taluni (p. e. il Presidente Berlusconi) non esitano, anche se ironicamente, a sostituirsi al Creatore, o per usare le medesime parole, al Padre eterno. Nel regno del Creatore non si riscontrano, però, in alcun modo abusi e soprusi di alcun genere da parte del Regnante. Anzi, Egli è un Re (e non uno qualunque, ma il Re dei re) che desidera e si prodiga soltanto per il bene dei suoi sudditi. Egli venne in terra ad annunciare questo regno, donò la propria vita affinché, credendo, ogni Sua creatura possa divenire un suddito del regno. Egli ama i propri sudditi da considerarli fratelli e, quindi, figli dello stesso Padre.
Ma come si chiama questo regno? Nel Vangelo Cristo lo definì sempre come regno dei cieli, indicandone in un’occasione anche l’appartenenza: Ma se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio (Matteo 12:28). Però, se il regno dei cieli (di Dio) è giunto fino a noi, non viviamo per niente in un mondo paradisiaco così come vissero Adamo ed Eva, perché? I nostri progenitori scelsero, nel momento in cui disubbidirono all’unico precetto del Creatore, di sottrarsi al governo Divino, consegnandolo, di fatto, a Satana. Tuttavia Egli non è definito come il re di questo mondo, ma ne è descritto come il principe: quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato (Giovanni 16:11). La venuta di Cristo ha segnato la fine del suo regno, nel senso che da allora il regno dei cieli avanza nella conquista del regno di Satana, cioè esso cerca di strappare dei sudditi (morti nel peccato) al regno di Satana (su cui pende il giudizio) per condurli nel regno di Dio. Egli rimane un principe che come tale resta sottomesso al Re il quale ha già emesso il giudizio: E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli (Apocalisse 20:10).
Perché il Creatore non eseguiva questo giudizio su Satana immediatamente alla caduta dell’uomo risparmiando all’umanità una storia così travagliata? Egli è un Dio d’amore e non vuole essere amato e servito per costrizioni o imposizione, ma desidera che l’uomo compia una scelta autonoma in cui decida d’entrare a fare parte volontariamente del Suo regno, altrimenti che Re sarebbe? Assomiglierebbe a un tiranno il quale è, come sappiamo, ben diverso da un re. Infine dobbiamo considerare che ogni regno è governato da regole. A questo punto qualcuno penserà che il regno dei cieli abbia troppe regole. Eppure non è così: "Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?" Gesú gli disse: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti" (Matteo 22:36-40). Questi due comandamenti potremmo definirli come le parole della carta costituzionale del regno dei cieli. Sì, perché il regno dei cieli è un regno d’amore in cui rispettando questi due semplici precetti avrò adempiuto tutta la legge di Dio: Infatti il "non commettere adulterio", "non uccidere", "non rubare", "non concupire" e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola: "Ama il tuo prossimo come te stesso" (Romani 13:9). Notiamo che il regno dei cieli non è poi una cosa così irraggiungibile come molti pensano o come lo stesso nome ci induce a pensare. Difatti, i confini del cielo (fisico) o universo rimangono e rimarranno invalicabili per noi, ma non il regno dei cieli che è qualcosa di diverso. Certo in esso ci saranno un nuovo cielo e una nuova terra, ma il Creatore in questa nuova Creazione ha iniziato a costruire il Suo regno andando a cercare e salvare ciò che era perduto, e, cioè, le sue creature: ….. il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto" (Luca 19:10). Bisogna, inoltre, ricordare che ogni riscattato, suddito o figlio di Dio è chiamato a svolgere la propria funzione, che è quella d’ambasciatore, così come avviene in ogni regno, poiché viviamo in una terra straniera assoggettata al principe di questo mondo (Satana): Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; ….. (II Corinzi 5:20). In quest’ufficio potremo anche incontrare molte difficoltà, ma ricordiamoci che: …. tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno (Romani 8:28).
Rileviamo che il regno dei cieli è tutt’altro da ciò che l’immaginario comune ci prospetta in questo mondo riguardo ai suoi governi. È chiaro che il Creatore non è un democratico e nemmeno un monarca di quelli che il mondo ci ha proposto. Egli è il Re dei re, e regna, tenendo nella Sua mano l’intero universo (materia e spaziotempo) con la sua storia. Se desideri fare parte del Suo regno d’amore devi solo credere nell’opera che il Re del regno dei cieli ha compiuto per noi, una scelta che ti permetterà di vivere in eterno nel Suo regno d’amore: e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?" (Giovanni 11:26).

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