I giorni dell'uomo son come l'erba; egli fiorisce come il fiore dei campi; se lo raggiunge un colpo di vento esso non esiste piú e non si riconosce piú il luogo dov'era (Salmo 103:15,16).
Le catastrofi naturali occupano ormai una buona parte delle cronache dei giornali e telegiornali. Ci stiamo abituando all’alto numero di morti che questi eventi causano. Le trenta o più vittime dell’alluvione di Messina sembrano quasi poca cosa a confronto delle migliaia di morti nelle isole delle Samoa, Tonga e di Sumatra. Le nostre coscienze sono oramai insensibili a un esiguo numero di morti. Infatti, la mente ci rasserena immediatamente sussurrandoci: “Ma sì, dai, sono poche le vittime, figurati se possa capitare a te, non ti succederà mai una cosa simile, vivi pure la tua vita, stai tranquillo una simile cosa può accadere solamente agli altri”. Questi sono i pensieri che di solito acquietano il nostro animo turbato da notizie sconvolgenti. Ciò non sminuisce però il fatto che siamo degli esseri oltremodo fragili come i fiori dei campi, i quali svaniscono al primo colpo di vento.
Nell’immenso universo, e quindi in questo infinito spazio tempo, non siamo più significativi e resistenti di una formica. Anzi, gli insetti sono molto più resistenti e adattabili. In paragone siamo veramente come i fiori dei campi. Immaginate cosa accadrebbe se un asteroide di dieci o più chilometri impattasse con la terra. Gli effetti distruttivi sarebbero globali, miliardi di persone verrebbero spazzati via. La morfologia terrestre cambierebbe, così come il clima e tutto l’ecosistema (per chi desidera approfondire può cliccare qui). Certo l’impatto di un corpo celeste di tale grandezza è statisticamente molto remoto, ma ciò non esclude la possibilità di un simile cataclisma, così come non possiamo scartare l’eruzione di un supervulcano o altro disastro naturale che coinvolgerebbe l’intero globo.
Le scienze naturali sono tutte discipline giovanissime se confrontante con l’età della nostra terra. Certo in pochi decenni abbiamo acquisito tanta di quella conoscenza che l’uomo non ha appreso nemmeno in migliaia d’anni di storia. Tuttavia molte informazioni e conoscenze scientifiche nascono dall’osservazione di fenomeni naturali, ma cosa sono alcuni decenni di studi a confronto con i tempi geologici (miliardi d’anni)? Niente, siamo soltanto dei fiori di campo. Con questo post non voglio intimorire o impressionare nessuno, lo scopo è solamente quello d’attrarre l’attenzione sulla realtà che ci circonda. Capisco che all’idea di un citato cataclisma la prima reazione è di pensare: …… "Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo!" (Isaia 22:13). E poi cosa accadrà? Finirà tutto? Non esisteremo più? Vediamo cosa dice il Creatore: E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra (Matteo 25:32,33) - Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna" (Matteo 25:46). Con la morte non finirà tutto, infatti, ci saranno due epiloghi diversi e diametralmente opposti, e cioè, la vita o la morte eterna (senza fine).
In questi giorni di lutto non dobbiamo pensare alla morte come un evento causato da chissà quale catastrofe, ci sono molte persone che trapassano durante le ore di riposo, senza rendersene conto. Perché? Poiché la vita è così. San Giacomo la descrisse come un vapore che appare per un istante e poi svanisce (Giacomo 4:14). Ogni cosa su questa terra avrà un epilogo, eppure c’è un’eccezione: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno (Matteo 24:35). Se vogliamo sopravvivere a qualsiasi cataclisma che potrebbe colpire la terra, dobbiamo credere, credere in quella parola che il Creatore ha mandato dal cielo per donarci la vita eterna: In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita (Giovanni 5:24). Potremmo perder la vita in una catastrofe naturale, nonostante ciò passeremo dalla morte (fisica) alla vita eterna. Tutto il passato resterà soltanto quello che è, ossia, passato.
Purtroppo il futuro non ci riserva un periodo tranquillo. Se stiamo vivendo i tempi della fine, così come descritto nelle Scritture, possiamo comprendere che i disastri naturali aumenteranno in numero e forza. I libri profetici ne parlano ampiamente, e in modo esplicito anche Cristo nei Vangeli. Il tutto sfocerà nella cosiddetta "grande tribolazione" in cui miliardi di persone perderanno la vita a causa delle guerre e dei disastri naturali. Forse il film 2012, in uscita il 13/11/2009, potrà darci una piccola idea di ciò che accadrà, anche se in questa pellicola il tutto sfocerà nella presunta fine del mondo. Le Scritture invece insegnano che il Creatore distruggerà la nostra realtà, per fare spazio al nuovo cielo e alla nuova terra, soltanto alla fine del periodo definito come millennio (tempo di pace in cui Cristo regnerà con la chiesa per mille anni). E questo non accadrà certamente il 21/12/2012 così come temuto da molti. Comunque il film mostra relativamente bene, così come altre pellicole hollywoodiane, alcuni effetti dei disastri che potrebbero colpire la terra in un tempo, penso, non troppo lontano.
Pertanto se desideri essere pronto a tali periodi, inizia a credere nell’unica cosa che non passerà, ossia, la Parola di Dio! Anche se resteremo vittime di una catastrofe naturale avremo accesso alla vita eterna in cui la morte non esisterà più: Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà piú la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate" (Apocalisse 21:4). Bellissimo, meraviglioso, indescrivibile, devi solo credere!
1 commento:
Adnkronos:Maiorca: morto a 33 anni nel sonno Stephen Gately, cantante dei Boyzone.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Maiorca-morto-a-33-anni-nel-sonno-Stephen-Gately-cantante-dei-Boyzone_3867275342.html
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