giovedì 23 dicembre 2010

La Via!

Gesú gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14:6).

Eccomi! Oggi desidero parlarvi della Via. Devo confessarvi che mi stavo apprestando a occuparmi di un altro argomento che sicuramente in molti stanno attendendo, e che volevo introdurre molto tempo prima, ma lo Spirito Santo non me l’ha ancora permesso. Spero che il Signore mi conceda d’iniziarlo l’anno prossimo. Vi confido che lo Spirito Santo è stato molto insistente affinché esponessi l’odierno post. Quindi, iniziamo ad analizzare il verso in epigrafe.
Le parole di Cristo non sono altro che la risposta a una domanda posta da Tommaso: Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove io vado, sapete anche la via". Tommaso gli disse: "Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?" (Giovanni 14:3-5). Penso che ora possiamo comprendere mneglio il significato del verso, ma dobbiamo prima chiarire cosa s’intende con il vocabolo “via”. Se consultate un dizionario, noterete che il termine esprime vari significati, tuttavia dall’illustrato contesto possiamo comprendere che Cristo si riferiva al concetto di strada, passaggio, mezzo, sentiero o varco. Qualcuno si potrebbe chiedere, per andare dove o raggiungere che cosa? La risposta la possiamo rinvenire nella frase introduttiva del citato passo: Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; …. (Giovanni 14:2). Penso sia subito evidente che per raggiunger la casa del Padre esiste soltanto una Via (Gesù Cristo) poiché Gesù terminò la frase con le parole: nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Nonostante ciò molti sono convinti che per raggiungere il Divino si possa applicare il detto “tutte le strade portano a Roma”. Il sostantivo “Via”, espresso al singolare, non lascia però dubbi, non c’è altro modo per raggiungere la casa del Padre se non attraverso Cristo Gesù.
Qualcuno potrebbe pensare che quest’affermazione smentisce la realtà, considerando il divulgare di molteplici religioni. In apparenza questa deduzione sembra plausibile. Tuttavia l’errore risiede proprio nel concetto di religione, perché Cristo non disse che la Via fosse una religione, ma si definì Egli stesso la Via, ossia, il mezzo per giungere alla casa del Padre. La Via non consiste in una determinata religione ma nell’unico uomo Divino. Infatti, i primi cristiani erano conosciuti come i “seguaci della Via” o “della nuova Via”, san Paolo stesso (prima della conversione) gli definì nelle sue missive come tali: Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote, e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme (Atti 9:1,2). La Via è soltanto in Gesù Cristo. Egli è la scala (mostrata in sogno a Giacobbe) che ci permette di giungere in cielo, l’uomo però cerca di costruire delle “torri” per arrivare al Divino. E allora perché l’uomo vede e percorre varie vie? Dobbiamo evidenziare che per il Creatore esistono soltanto due vie, e non ci sono scorciatoie né vie preferenziali: Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano (Matteo 7:13-14). La Scrittura esprime questo concetto dualistico molto bene e chiaramente. La Bibbia non descrive vie diverse da quelle esposte da Cristo, e le seguenti parole esprimono e riassumono il dualismo, tra il bene e il male, in una frase: Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde (Matteo 12:30). Nemmeno il fatto che numericamente la propria religione prevale su altre è una garanzia di trovarsi sulla retta via, poiché come abbiamo letto, quelli che percorrono la via larga (che mena alla perdizione) sono in molti, quindi, non culliamoci in ciò.
Forse molti penseranno che dal loro punto di vista si trovino sulla via che conduce alla casa del Padre, ma vediamo cosa ne pensa il Signore dal proprio punto di vista: C'è una via che all'uomo sembra diritta, ma essa conduce alla morte (Proverbi 14:12). Non voglio seminare il dubbio tra chi legge questo post, ma le citate parole sono terrificanti, perché chi di noi non pensa di trovarsi sulla via diritta? E quindi alla luce di questo verso lo siamo veramente? Come avere la certezza d’essere nella giusta via? Innanzitutto dobbiamo avere l’umiltà d’ascoltare: La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio (Proverbi 12:15).
Molti non capiscono che la Via è Cristo, il quale è la Parola (Logos) incarnata, e se vogliamo conoscere la Via, ossia la Parola incarnata, dobbiamo rivolgerci alla Sua parola, la Bibbia. E’ importante fermarsi e considerare, alla luce della parola di Dio, in quale via ci troviamo: Cosí dice il SIGNORE: "Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre! ….. (Geremia 6:16). Scoprire che i sentieri antichi risiedono nella parola di Dio che ci permette di riconoscere la via su cui ci troviamo, poiché avremo lo stesso punto di vista del Creatore. Il tutto sarà più comprensibile provando a osservare i segueti schizzi.
Infatti, il primo schizzo mostra il punto di vista di colui il quale ricerca il proprio percorso attraverso la parola di Dio, il secondo schizzo mostra invece il punto di vista umano, il quale non riesce a riconoscere e distinguere la via in cui si trova, perché non è nemmeno in grado di vedere che esiste un’altra via, dovuto al fatto che ha un campo visivo molto ristretto (causato dall'ignoranza nelle Sacre Scritture). Notiamo che allargando il campo visivo (1° schizzo) mediante la parola di Dio saremo in grado di riconoscere il percorso delle due vie, ossia, il luogo ove giungono le strade. Questa visuale ci pone di fronte ad una scelta consapevole, poiché in questo modo (grazie alla piena visuale) siamo coscienti dello stato in cui ci troviamo. Auspico che nessuno possa ostinarsi a un punto tale da compiere la scelta errata affermando che “….. Non c'incammineremo per essa!” (vedi seconda parte di Geremia 6:16), scelta che avrebbe delle conseguenze eternamente disastrose di cui saremmo pienamente coscienti. Per chi si trova invece sulla Via e per mezzo di essa s’incammina per il cielo, lo Spirito Santo gli concederà quella certezza che l’uomo, il quale sta percorrendo la via larga, non può comprendere e realizzare: Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio (Romani 8:16).
In conclusione possiamo affermare che la Via risiede in Cristo e nella fattispecie nell’opera che Egli compì. Quest’opera è descritta nella Bibbia che ci permette di riconoscere che Egli oltre ad essere la Via e anche la porta da cui dobbiamo passare. Come ribadito diverse volte, le Scritture ci mostrano anche, l’origine, lo stato e la fine dell’uomo. E se qualche credente si chiede come mai sta attraverso determinati problemi, dovrà rivolgersi sempre e comunque alla Scrittura, forse la risposta sarà nelle seguenti parole: Tutto questo non ti succede forse perché hai abbandonato il SIGNORE, il tuo Dio, mentre egli ti guidava per la buona via? (Geremia 2:17). Non posso sapere se la risposta risiede in questo verso, ma la parola di Dio non esiterà a mostrarti la via che stai percorrendo. Pertanto, l’appello odierno è di cambiare puto di vista e chiedere al Creatore dell’universo ciò cui il Salmista aspirava: Insegnami, o SIGNORE, la via dei tuoi statuti e io la seguirò sino alla fine (Salmo 119:33).

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