Ci ritroviamo nuovamente ai primi giorni dell’anno, ma l’odierno post non sarà di tipo escatologico, come qualcuno potrebbe pensare. Tuttavia ci tengo a ripetere che anche se non conosciamo il giorno e l’ora della seconda venuta di Cristo, possiamo, però, riconoscere i segni che precederanno tal evento.
Dal titolo potete intuire che oggi desidero soffermarmi sull’essenza della fede la quale Gesù desidera trovare al Suo ritorno. Se leggete i primi sette versi del capitolo diciotto del Vangelo secondo Luca, noterete che l’ottavo verso non è altro che una domando con riferimento all’esposta parabola. I primi sette versi ci fanno comprendere che l’aiuto di Dio e le Sue promesse non possono venire meno, il verso otto ci pone di fronte a un quesito cui dobbiamo rispondere attuando un autoesame abbandonandoci alla più profonda sincerità. Pertanto, dobbiamo chiederci di quale fede, parlò Gesù? Per aiutarci ho fatto uno schizzo di ciò che s’intende con fede. Potete vedere che ho disegnato un cerchio al cui interno ci sono quattro raggi, raggi che corrispondono a due linee rette le quali s’incrociano al centro.
Se dovessimo disegnare un cerchio a mano libera, inizieremo a tracciare due linee che s’incrociano al centro, poiché in questo modo sarebbe più semplice raffigurare un cerchio. Pertanto, dopo aver disegnato le due linee incrociate, possiamo tracciare il cerchio intorno ad esse. Inizieremo all’apice della linea verticale (ore 12). Il verso associato a questa posizione è quello che fornisce una definizione della fede: Or la fede è certezza di cose che si sperano, (Ebrei 11:1a). Potete notar che ho inserito soltanto la prima parte del verso, perché un cerchio si congiunge con il punto in cui inizia, e alla fine della descrizione ne capirete il motivo. Dunque, la fede è certezza di cose che si sperano, ma certezza di quali cose? Possiamo rinvenirlo al primo punto di congiunzione (ore 9): Cosí la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo (Romani 10:17). Notiamo che san Paolo adoperò il singolare, perché? E qual è questa parola di Cristo? Possiamo leggerlo al secondo punto di congiunzione (ore 6): Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, (II Timoteo 3:16). La risposta, quindi, è “ogni Scrittura”. Ecco perché san Paolo adoperò il singolare, se avesse scritto “le parole di Cristo”, sarebbe divenuto un’ulteriore argomentazione per negare la plenaria ispirazione della Scrittura. Inoltre, questo particolare ci esorta a confrontare ogni aspetto della nostra fede e dottrina con l’intero contenuto biblico affinché non cadiamo in errore. Ma per completare il cerchio dobbiamo continuare a tracciare la linea, poiché non è sufficiente conoscere l’intero contenuto biblico e la dottrina che essa insegna, pertanto, ricongiungiamo il secondo (ore 6) e terzo punto (ore 3) del disegno. A questo punto rinveniamo il seguente verso: Cosí è della fede; se non ha opere, è per sé stessa morta (Giacomo 2:17). Se la conoscenza della nostra fede non la lasciamo agire mettendo in pratica quelle cose cui ambiamo e che sono promesse, insegnate e, quindi, contenute nella Scrittura, non potremo completare il cerchio. Al terzo punto ho messo tra parentesi un verso affinché ci rammenti: …. che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge (Romani 3:28). Non dobbiamo perdere di vista questa grande verità. Ricordiamoci che nessuno potrà presentarsi dinanzi a Dio ed elencare tutte le sue buone opere per ottenere l’accesso al regno dei cieli, infatti, è scritto che: Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti? Allora dichiarerò loro: Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori! (Matteo 7:22,23). Ma se pratichiamo tutto ciò che le Scritture insegnano, considerandoci soltanto dei servitori, riusciremo a tracciare l’ultima parte del cerchio, ricongiungendoci con il punto in cui avevamo iniziato, la nostra fede sarà completa. Perché completa? Poiché avremo realizzato ciò che il primo verso del capitolo undici dell’epistola agli Ebrei insegna, nella fattispecie la seconda parte del verso che abbiamo separato all’inizio della descrizione: …. dimostrazione di realtà che non si vedono (Ebrei 11:1). In sostanza, avremo dimostrato con la pratica le realtà promesse, ma che ancora non si vedono, e ciò corrisponderà alla fede che Cristo vorrà trovare al Suo ritorno. Notiamo che la Parola è geometricamente precisa, poiché non possiamo essere nella fede se non adempiamo questi quattro punti della Scrittura.
Infine, lo schizzo rappresenta anche la fede che ci permette di sormontare le difficoltà. In che modo? Se osservate il disegno, noterete che lo schizzo può rappresentare una ruota. Infatti, possiamo riconoscere il cerchio, i raggi, e al centro, il perno di una ruota. Il perno su cui ruota la nostra fede rappresenta l’opera di Cristo, poiché non ci può essere fede se essa non poggia su questo perno. Questa ruota raffigura quella fede che ci permette di costruire la nostra casa sulla roccia. Provate a trascinare su una collina del materiale edile con un carrello cha ha una ruota danneggiata, rileverete che non sarà facile, e in alcuni casi addirittura impossibile, trasportare il necessario. Anche con una fede zoppa (ruota danneggiata) non concluderemo nulla, al massimo riusciremo a trascinarci su un terreno sabbioso: "Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande" (Matteo 7:24-27). Penso sia chiaro, cosa accade a chi interrompe il completamento del cerchio (ruota), la rovina sarà grande, naturalmente ogni verso della Bibbia forma un “raggio” che sostiene la nostra fede. Pertanto essa non è formata soltanto dagli indicati quattro versi, ma da tutti i versi biblici. Auspico che tutti comprendiamo che è una buona abitudine iniziare ogni nuovo anno e giorno nel seguente modo: Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova ….. (II Corinzi 13:5). E se riconosciamo che c’è un’interruzione nel descritto cerchio, allora dobbiamo ritornare al centro (opera di Cristo) per ricomporre ciò che Egli desidera da noi.
Buon anno a tutti, ricco di benedizioni divine!
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