sabato 30 maggio 2009

Creatore e creature, una differenza che può condurre all'idolatria! (parte 2)

… essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. (Romani 1:25)

Molti pensano che i miracoli siano possibili unicamente per l’intervento di Dio. Pertanto, tutti i miracoli compiuti per l’intercessione di Maria (madre di Gesù) o altri mediatori sono d’origine Divina. Eppure la Bibbia non insegna questo. In questo post accennavo al fatto che c’è soltanto un mediatore tra Dio e l’uomo, Gesù Cristo. Inoltre la Scrittura afferma che: Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce (II Corinzi 11:14). In Egitto i maghi esibivano i medesimi prodigi eseguiti da Dio, che si usò di Mosè (Esodo 7:15 – 8:15). E allora come posso riconoscere un vero miracolo da un falso? Unicamente riponendo la tua fiducia nella parola di Dio, infatti è scritto: Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti annunzia un segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui ti avrà parlato si compie, ed egli ti dice: "Andiamo dietro a dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuto, e serviamoli", tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore, perché il SIGNORE, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate il SIGNORE, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l'anima vostra. Seguirete il SIGNORE, il vostro Dio, lo temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e vi terrete stretti a lui. Quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte, perché avrà predicato l'apostasia dal SIGNORE Dio vostro che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto e vi ha liberati dalla casa di schiavitú, per spingerti fuori dalla via per la quale il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha ordinato di camminare. Cosí toglierai il male di mezzo a te (Deuteronomio 13:1-5).
È semplice comprendere che l’autenticità Divina di un miracolo va riconosciuta nell’insegnamento professato dal visionario. Certo il miracolo è sempre attribuito a Dio, ma cosa produce questo miracolo? Spesso i graziati diventano più devoti all’intercessore anziché a Dio. E’ come se la gloria di quel miracolo fosse divisa in due, un po’ all’intercessore e la rimanenza a Dio. La riconoscenza andrà all’intercessore invece d’essere attribuita unicamente al Creatore. Le preghiere di ringraziamento o le successive richieste saranno sempre più rivolte al santo o alla madonna.
Molti replicheranno che il culto offerto alla madonna è un culto d’iperdulia, invece quello dei santi è di dulia, forme d’adorazione (o venerazione) che si differenziano da quello offerto a Dio in cui si parla di latria. Purtroppo questa spiegazione trova un riscontro soltanto nelle parole, poiché i fatti e atti dimostreranno l’opposto, ossia, non c’è alcuna differenza tra un culto di latria, dulia e iperdulia. La Bibbia è chiara e precisa, non si parla in alcun posto nei testi originali di latria, dulia o iperdulia, non si fa distinzione. Nel testo greco il verbo utilizzato è proskyneo, nell’antico testamento è shaw-khaw'. Entrambi i vocaboli si possono tradurre anche con il verbo prostrarsi, così come riportato nel decalogo: Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne' cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l'Eterno, l'Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l'iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m'amano e osservano i miei comandamenti (Esodo 20:4-6).
Comprendiamo che è vietato farsi l’immagine di qualunque cosa e prostrarsi dinanzi a tale oggetto, qualsiasi cosa, come abbiamo avuto modo di leggere nel precedente post (Deuteronomio 4:15-19), uomini e donne (santi e madonne) incluse. Allora non possiamo farci nemmeno dei ritratti? No, non è questo il senso, però se ci prostriamo dinanzi ad un ritratto iniziando a pregarlo chiedendo di fare ciò per cui Cristo fu inviato, ossia l’intercessore, stiamo mettendo quel santo o la madonna al posto di Gesù: Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesú uomo, (I Timoteo 2:5).
Cristo è l’unico mediatore tra l’uomo e Dio! E tra l’uomo e Gesù? Per la maggioranza ci sono i santi e la madonna. Tuttavia il suddetto verso lo esclude. Noi possiamo andare a Dio per mezzo di Cristo, non abbiamo bisogno di nessun altro. Una via diversa offende e disprezza soltanto quel sacrificio perfetto di Gesù Cristo. Il verso recita tra Dio e gli uomini, e non parla d’intercessori tra gli uomini e Cristo, Egli è l’unico mediatore di cui abbiamo bisogno affinché si ripristini quella comunione con Dio interrottasi nel giardino dell’Eden, il verso è chiarissimo e non lascia dubbi. L’unica volta che la madre di Gesù cercò d’intercedere per qualcuno fu immediatamente ripresa: Gesú le disse: "Che c'è fra me e te, o donna? L'ora mia non è ancora venuta" (Giovanni 2:4). Dato che ciò non avvenne da viva, figuriamoci se Cristo, dopo essere morto e risorto, glielo permetta da defunta (nella Scrittura non c’è traccia che Maria fu assunta in cielo), né le parole di Maria imposero a Gesù di fare grazia, anzi l’unico consiglio di Maria fu quello d’ubbidire alle parole di suo Figlio. Inoltre, Paolo fu un santo, e affermò che sarebbe stato per gli altri più utile da vivo e non da morto, di conseguenza comprendiamo l’inutilità di qualunque santo o santa per i credenti (Filippesi 1:23-24). Nella Bibbia l’unica preghiera rivolta (da un defunto miscredente) a un santo (nella fattispecie Abramo) è narrata in un racconto del Vangelo (Luca 16:19-31). Purtroppo quella richiesta d’intercessione provenne dall’inferno e rimase inesaudita, e questo non avvalora certamente la tesi dell’intercessione, anzi, dimostra semmai l’opposto. Però è interessante notare che la risposta d’Abramo fu: …. Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita" (Luca 16:31). Mosè e i profeti erano un riferimento alla parola di Dio. Non abbiamo bisogno di nulla all’infuori della parola di Dio, infatti, Cristo lo sottolineò: Gesú gli disse: "Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!" Or Gesú fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesú è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome (Giovanni 20:29-31).
Malgrado ciò, molti sono devoti alla madonna di Medjugorie, Lourdes o Fátima, poiché credono in ciò che vedono senza avere però valutato tali fenomeni alla luce della parola di Dio. Il citato verso del Vangelo secondo Giovanni afferma che quelle cose furono scritte affinché credessimo, e non che avessimo bisogno di visioni o altri fenomeni soprannaturali per credere, poiché quelle parole e l’insieme delle Scritture sono sufficienti. Perché? L’apostolo Paolo lo scrisse ai fedeli di Roma (che vissero nel paganesimo): Cosí la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo (Romani 10:17). E’ soltanto questa la fede che sposta i monti, poiché camminiamo per fede e non per visione, così come affermò san Paolo scrivendo ai credenti di Corinto. Di conseguenza non culliamoci nel concetto di dulia o iperdulia, gli atti che si compiono i quei culti sono i medesimi riservati al Creatore, c’è soltanto una differenza nelle parole ma non nelle azioni. Quei culti non sono altro che atti veri e propri d’idolatria. Il decalogo proibisce senza mezzi termini sia l’adorazione e sia il servizio, e quest’ultimo termine trova un riscontro nella venerazione, infatti, abbiamo un esempio biblico in cui un manufatto, voluto da Dio, divenne oggetto di venerazione e che per tale motivo fu distrutto: ….. fece a pezzi il serpente di rame che Mosè aveva fatto; perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso; lo chiamò Neustan (II Re 18:4). Il re Ezechia ebbe ben presente i comandamenti di Dio, e riconobbe in quel gesto un atto servile o di venerazione che condusse il popolo all’idolatria. Ma ci sono altri passi in cui si può comprendere cosa s’intende con venerazione nei confronti questa volta di un’immagine d’uomo: Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io ti avevo dati, te ne facesti delle immagini d'uomo, e ad esse ti prostituisti; prendesti le tue vesti ricamate e ne ricopristi quelle immagini, davanti alle quali tu mettesti il mio olio e il mio profumo. Cosí anche il mio pane che ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele con cui ti nutrivo, tu li mettesti davanti a loro, come un profumo di soave odore. Questo si fece! dice DIO, il Signore (Ezechiele 16:17-19). Come possiamo notare non c’è distinzione tra venerazione e adorazione, ma ciò che cambia è il soggetto, se gli atti (servizio) sono rivolti a Dio, è adorazione, altrimenti, se cambia il soggetto, diventa idolatria. Pertanto, il culto è uno soltanto, è va reso unicamente a Dio, infatti, Cristo replicò a Satana con le seguenti parole: …. "Sta scritto: Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto"( Luca 4:8).
È scritto rendi il tuo culto, e non che bisogna offrire più culti, ma un culto, il tuo, il quale va offerto unicamente a Dio, tutto il resto è idolatria e come tale è un servizio ai demoni: Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; ora io non voglio che abbiate comunione con i demòni (I Corinzi 10:19-20). E allora come spiegare tutti questi fenomeni mariani? Gesù disse che il diavolo è il padre della menzogna (Giovanni 8:44), abbiamo letto che Satana si traveste da angelo di luce e anche come riconoscere un miracolo vero da un falso, pertanto, visto che il soprannaturale può venire da Dio e dall’avversario, possiamo affermare che sono fenomeni diabolici, in cui il diavolo cerca di sedurre delle anime magari sincere ma che rimangono vittime dell’ignoranza nelle Sacre Scritture.
Forse qualcuno penserà che egli si fida del papa e del magistero della chiesa, e non certo di uno sconosciuto il quale si fa chiamare Jonny. Non voglio che vi fidiate dell’autore di questo blog, desidero semplicemente che consultiate le Scritture e lasciate agire in voi lo Spirito Santo che v’illuminerà, così come avvenne per i bereani nel valutare le parole di san Paolo (Atti 17:10-11).
Maria la madre di Gesù, fu una santa donna che non esitò a ubbidire alla parola di Dio, ma non fu creata senza peccato. Infatti, le Scritture riportano che lei affermò (Luca 1:46-47) d’essere bisognosa del Salvatore (e se fu immacolata che bisogno aveva del Redentore) e come tale offrì un sacrificio per il proprio peccato (Luca 2:22-24).
Questi post non negano la santità di Maria madre di Gesù o di Pietro, Paolo, Giacomo e tutti gli altri veri santi descritti nella parola di Dio o che si sono susseguiti nella storia. La Bibbia però non parla d’intercessione da parte di costoro, poiché l’unico uomo degno con quest’ufficio è Cristo. Pertanto, riponiamo la nostra fiducia nella parola di Cristo e ascoltiamo ciò che Egli ha da dirci attraverso la Sua parola.
Se Maria conoscesse ciò che è avvenuto con il suo bell’esempio, si rivolterebbe nella tomba. Ci fu qualcuno che all’epoca in cui Gesù era su questa terra, tentò d’offrire a Maria più di ciò che le era dovuto: Mentr'egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!" Ma egli disse: "Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!". Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica, questo e quello che Cristo desidera da noi, l’ubbidienza alla parola di Dio. Maria e tutti i veri santi sapevano benissimo che la creatura non può assumere il posto che spetta unicamente al Creatore. L’ufficio di mediatore appartiene unicamente a Cristo (Creatore) e nel momento in cui ciò lo attribuiamo a un santo o santa (creatura) cadiamo nell’idolatria.
Non rimaniamo vittime di quest’inganno perpetrato da Satana: Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori, ....(Ebrei 3:7-8)! Ascoltiamo ciò che lo Spirito Santo ha da dirci, e se qualcuno riconosce nella sua vita questo peccato è sufficiente andare a Cristo (unico mediatore) affinché il Padre ci conceda la grazia del perdono, Egli non ci rigetterà, anzi ci accoglierà a braccia aperte così come promise nel decalogo: ….. uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Dio ci benedica!

P. S. Scusate la loquacità odierna.

Nessun commento: