lunedì 26 aprile 2010

L’ipocrisia, un comportamento da debellare!

Ipocriti, ben profetizzò Isaia di voi quando disse: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me (Matteo 15:7,8).

È evidente dal titolo del post che l’argomento odierno concernerà l’ipocrisia. Iniziamo a definire che cosa s’intende con il vocabolo “ipocrisia”. Il termine ci riporta a un comportamento che mostra la capacità di simulare sentimenti lodevoli, agli occhi della società, allo scopo di ingannare qualcuno per ottenerne la simpatia o i favori.
La politica è forse il modello ipocrita più conosciuto dalle persone. Parole belle per conquistare voti, fatti purtroppo contraddittori, una volta occupate le poltrone di comando, smaschereranno il vero intendo degli oratori politici, evidenziandone l’ipocrisia. Tuttavia non ne sono esimi, da questo comportamento, nemmeno i religiosi, e aggiungerei all’affermazione l’avverbio “soprattutto”. Perché? Semplicemente poiché Cristo rivolse le parole del verso in epigrafe proprio a dei religiosi, anzi moltissime volte questo termine fu rivolto a persone religiose. Credenti (Farisei, Scribi o Sadducei) che insegnavano e istruivano il popolo in merito alla volere di Dio, furono spogliati da Cristo poiché ne indicò l’ipocrisia:
"Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove e fate lunghe preghiere per mettervi in mostra; perciò riceverete maggior condanna. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non importa; ma se giura per l'oro del tempio, resta obbligato. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che santifica l'oro? E se uno, voi dite, giura per l'altare, non importa; ma se giura per l'offerta che c'è sopra, resta obbligato. Ciechi! Che cosa è più grande: l'offerta o l'altare che santifica l'offerta? Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per tutto quello che c'è sopra; e chi giura per il tempio, giura per esso e per Colui che lo abita; e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi siede sopra. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia. Cosí anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché costruite i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti e dite: Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti! In tal modo voi testimoniate contro voi stessi, di essere figli di coloro che uccisero i profeti. E colmate pure la misura dei vostri padri! Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna? (Matteo 13-33).
Le parole di questo passo biblico esordiscono con un’accusa e terminano con una domanda che prefigura una condanna. L’ipocrisia è un comportamento che potrebbe coltivare un miscredente, ma il credente dovrebbe aborrire un tale atteggiamento. L’ipocrisia ha sempre la medesima conseguenza se non confessata e abbandonata, la geenna (morte eterna). Un credente ipocrita oltre a danneggiare la propria condizione, sarà motivo di scandolo anche per chi lo circonda. Le parole mostreranno magari una personalità spirituale e vicina a Dio, ma i sentimenti che animeranno tali persone saranno all’opposto, poiché lo scopo sarà di vestirsi di una personalità che non gli appartiene. Mentre nel miscredente il fine sarà di raggiungere (a qualunque costo) un determinato obiettivo: Con la sua bocca l'ipocrita rovina il suo prossimo, ma i giusti sono liberati grazie alla loro scienza (Proverbi 11:9). È chiaro che questo verso evidenzia una conseguenza dell’ipocrisia nei confronti del prossimo, e ciò viola il secondo precetto (ama il tuo prossimo come te stesso) di cui in questo post. Possiamo amare il prossimo ma comunque nascondere dietro tale sentimento un comportamento ipocrita. Ecco perché l’apostolo Paolo scrivendo ai credenti di Roma gli esortò a non trascurare quest’aspetto: L'amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene (Romani 12:9).
Ci sono molte persone che riescono a percorrere la propria vita senza esser smascherate. Sono degli ipocriti veramente abili. Magari riusciremo a nascondere la vera natura all’umanità intera ma non al Creatore: ….. poiché il SIGNORE scruta tutti i cuori e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma, se lo abbandoni, egli ti respingerà per sempre (I Cronache 28:9).
Molti curano l’aspetto formale ed esteriore della propria persona, ma dentro sono lupi rapaci, vipere, ciechi, sepolcri imbiancati, serpenti e, pertanto, morti pur essendo vivi. Parole dure per un cuore duro che non vuole riconoscere la propria condizione. Non è bello sentirsi attribuire le parole di Cristo, però, esse scuotano le coscienze con lo scopo di svegliarle. L’ipocrita tende a evidenziare i difetti altrui senza riconoscere i propri: Come puoi dire a tuo fratello: Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell'occhio, mentre tu stesso non vedi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall'occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello (Luca 6:42).
Queste rinomate parole di Cristo rispecchiano perfettamente la società odierna. Siamo tutti bravi a fare lezioni di moralismo, specialmente fra i religiosi, e le cronache degli ultimi giorni lo mostrano nel modo più crudo. Gente che dovrebbe difender i più deboli, predicando la purezza di cuore, risalta nelle cronache per i propri vizi, amoralità e delitti. Oggi concerne un prete cattolico, domani riguarderà un pastore protestante, poiché l’ipocrisia non ha denominazioni o categorie sociali. Agli occhi della società possiamo apparire anche delle brave persone, ma non illudiamoci.
Abbiamo visto che Cristo condannò aspramente i sentimenti peccaminosi del cuore, eppure ciò non era un nuovo concetto per il popolo di Dio, poiché l‘ultimo giudice e primo profeta d’Israele (Samuele) lo riportò nel suo libro: Ma il SIGNORE disse a Samuele: "Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l'ho scartato; infatti il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo: l'uomo guarda all'apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore" (I Samuele 16:7).
Molti credenti conducano una vita ipocrita pur conoscendo l’intolleranza di Dio nei confronti di questo comportamento. Amano recitare preghiere molto struggenti e apparentemente sincere. Mostrano per bene ogni loro azione caritatevole, prestandosi a ogni attività ecclesiale pur di conquistare e indossare la maschera del buon cristiano. Parimenti molti valutano la fedeltà di un cristiano guardano all’osservanza di precetti e regole magari non enunciate o previste nelle Scritture.
Uno strumento molto utilizzato dall’ipocrisia è la bugia. Ci sono tanti credenti che predicano di non testimoniar il falso contro il prossimo, ma che coltivano la bugia come se fosse la verità. Molti credenti predicano la moralità sessuale, ma vivono nell’immoralità. Molti credenti predicano l’amore, ma riservano tanto di quell’odio e risentimento nel cuore da far rabbrividire qualsiasi peccatore incallito. Si cade così facilmente nel formalismo che condurrà a una vita ipocrita priva dell’amore di Cristo.
Un credente ipocrita sarà animato da atti sleali nei confronti di Dio che è Giusto e guarda al cuore, sede dei nostri segreti. Ricordiamoci che per Lui non ci sono cose occulte: Lo spirito dell'uomo è una lucerna del SIGNORE, che scruta tutti i recessi del cuore (Proverbi 20:27). Meditiamo sul fatto che il Creatore scruta tutti i recessi del cuore, poiché l’ipocrita non rappresenta altro che un uomo con una doppia personalità. Sì, doppia, una faccia che si mostra gradevole agli occhi della società, e l’altra che rispecchia la vera natura dell’animo. Un credente dovrebbe invece condividere i sentimenti del Salmista: Mediante i tuoi precetti io divento intelligente; perciò detesto ogni doppiezza (Salmi 119:104).
Quanti di noi detestano la doppiezza? Se la risposta è affermativa, dimostriamolo!

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