mercoledì 23 settembre 2009

Siamo soli nell’universo?

Un quesito più che conosciuto, cui sono state date varie risposte. Abbiamo già affrontato quest’argomento in alcuni post (parti 1, 2, 3, 4 e 5) precedenti, giungendo anche a delle conclusioni. Negli anni sessanta ci fu addirittura uno scienziato che con un’equazione (equazione di Drake) cercò di fornire una stima riguardo alle probabili forme d’intelligenza extraterrestre presenti nella nostra galassia. Tuttavia quest’equazione rimane ancora oggi molto dibattuta a distanza di parecchi anni dalla sua formulazione.
Qualche mese fa lessi questa notizia che riportava le affermazioni di uno scienziato credente, la quale m’incuriosì molto. Sicuramente non conosciamo se il Creatore abbia riempito l’intero universo di forme di vita simili alle nostre, però possiamo innanzitutto escludere che queste eventuali forme di vita possano avvicinarci per rivelarci ciò che la Parola del Creatore ha già trasmesso, poiché la Bibbia non necessità d’ulteriore aggiunta: Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla, ma osserverete i comandamenti del SIGNORE vostro Dio, che io vi prescrivo (Deuteronomio 4:2).
Il problema nasce nel momento in cui si afferma che il Creatore abbia creato altre forme di vita extraterrestre le quali cercano di avvicinarci e istruirci riguardo al volere di Dio. Inoltre possiamo leggere: Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; (Romani 8:22). Di conseguenza non riesco a spiegarmi come mai l’intera creazione geme se un’eventuale parte di essa non sarebbe partecipe del peccato. Se l’universo ospitasse altre forme di vita non corrotte dal peccato, il verso dovrebbe recitare diversamente, di sicuro nel testo dovrebbe mancare il vocabolo greco pas (tutta). Ecco perché non gradisco udire da parte di credenti, nella fattispecie da ministri di culto, delle allusioni a eventuali forme di vita non terrestri, così come alcuni mesi fa le mie orecchie furono costrette a udire da parte di un religioso: “Non sappiamo ….., per quanto ci sia dato di sapere finora, …. se ci siano altri esseri simili a noi (nell’universo)”. Alla luce del suddetto verso biblico quest’affermazione mi lasciò sbigottito in ogni senso, e come accennato abbiamo avuto modo di comprendere in questi post (parti 1, 2, 3, 4 e 5) che alcuni passi biblici parlano anche di altre creature (spirituali) le quali non hanno certo nulla da dividere con i cosiddetti omini verdi o marziani cui si rifà l’immaginario comune. Così come abbiamo visto che ci sono dei limiti fisici invalicabili per gli esseri umani o eventuali altre entità con le nostre caratteristiche fisiche. E allora perché si continua a ricercare ciò di cui non si ha un riscontro? Forse perché l’uomo è alla ricerca di qualcuno o qualcosa di tangibile che colmi il vuoto nell’anima. Sì vuoto, quel vuoto causato dal peccato che ci allontana dal nostro Creatore. Certamente per la maggioranza questa sarà una risposta inammissibile, eppure questo è quello che la Bibbia insegna. La prima reazione di Adamo ed Eva, dopo essere caduti nel peccato, fu quella d’allontanarsi da Dio nascondendosi: Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino (Genesi 3:8).
L’uomo nella sua ricerca pensa di trovare qualcuno o qualcosa che giustifichi la propria vita vissuta nella dissolutezza. Probabilmente questo pensiero si rispecchia anche nei successi cinematografici d’alcune pellicole che hanno come protagonisti gli ormai conosciutissimi super eroi. Ecco l’uomo cerca nell’universo un eroe come quelli delle pellicole cinematografiche che s’ispirano ai vari fumetti. Sembra quasi che si ricerchi un Superman il quale piombi dallo spazio per risolvere i problemi dell’umanità. Egli non desidera qualcuno che imponga delle regole morali o di condotta per il bene comune e soprattutto per la pace interiore.
La realtà e che l’umanità vuole un essere il quale risolva le sue difficoltà senza interferire nell’animo, senza scrutare, ciò che per chiunque è impossibile, i nostri segreti più scomodi messi a tacere persino nella propria coscienza. Comunemente si pensa che se siamo l’unica forma di vita intelligente tutto quest’universo è veramente uno spreco di spazio! Ma nelle Scritture possiamo leggere: Non lo sai tu? Non l'hai mai udito? Il SIGNORE è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra; egli non si affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile (Isaia 40:28). Certamente può sembrare uno spreco quest’immenso spazio. Ma non per il Creatore, Egli è Colui che non si affatica né si stanca. Non ci fu per Lui alcuno sforzo per creare l’universo come lo conosciamo noi. Egli proferì la Parola ed essa compì ciò per cui fu pronunziata. O forse il parlare comporta una fatica? Non credo, sicuramente le nostre parole non creeranno nulla, pur se qualcuno parlerà talmente tanto da affaticarsi. Nonostante tutto qualcuno insisterà nel ritenere troppo vasto il nostro universo per delle creature confinate in una parte infinitamente piccola di esso. Sarà così per noi, ma non per il Creatore: …. Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! (I Re 8:27). Dobbiamo essere sinceri e ammettere che questa ricerca di vita extraterrestre serve soltanto a placare quel pensiero innato in noi: Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta (Ecclesiaste 3:11).
L’uomo non desidera un Creatore che parla alla propria coscienza attestandogli d’essere una creatura con uno spirito immortale, e che quindi dovrà render conto a Colui il quale gli ha donato la vita. Egli cerca semplicemente qualcuno che risolva e non condanni la sua condotta. In ciò è disposto perfino a scrutare e raggiungere i confini dell’universo, ma egli troverà, quand’anche viaggiasse per miliardi d’anni luce, soltanto Colui il quale dista semplicemente una preghiera da noi. Non ci credi? Cercate l'Eterno, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentr'è vicino (Isaia 55:6).
Questo passo ci svela che possiamo trovare il Signore quando è vicino, ma Egli quando si trova vicino a noi? Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito (Salmi 34:18). Se vogliamo incontrarLo dobbiamo umiliarci dinanzi a Lui, confessando i nostri peccati e credere nell’opera che Egli (il Logos) compì. Allora potrai esclamare: Io ho cercato l'Eterno, ed egli m'ha risposto e m'ha liberato da tutti i miei spaventi (Salmi 34:4). Avrai trovato ciò che oggi forse ricerchi ai confini dell’universo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissimo,
grazie ci hai fatto riflettere.