sabato 21 febbraio 2009

L’ufologia (parte 2 - distanze invalicabili)

Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo? (Giobbe 37:18)

Quant’è plausibile una civiltà extraterrestre? Molti risponderanno che l’universo è troppo grande perché ospiti soltanto la nostra razza. E’ vero, il cosmo è veramente immenso. É proprio questa particolarità che pone, però, un primo ostacolo all’esplorazione cosmica per qualsiasi civiltà.
Anche cento anni fa era impensabile un allunaggio, potrebbe obbiettare qualcuno. Sì, ma la distanza fra la terra e la luna è ancora tecnologicamente colmabile, così come lo è per raggiungere Marte. Uscire invece dal nostro sistema solare pone delle difficoltà insormontabili. Inoltrarci al di fuori del nostro sistema solare comporta confrontarsi con distanze enormi. Un miliardo di chilometri sono soltanto una goccia nell’infinito spazio.
La stella a noi più prossima (Alpha Centauri) dista 4,3 anni luce. Avete idea a quanti chilometri ammonta una simile distanza? A circa 40'678 miliardi di chilometri. Quindi anche se viaggiassimo a una velocità pari a quella della luce (circa 300'000 km/secondo) impiegheremmo comunque 4,3 anni per raggiungerla. Purtroppo il nostro corpo possiede dei limiti fisici non oltrepassabili. Dobbiamo precisare che non sopravvivremmo a un’accelerazione tale da raggiungere la velocità della luce in pochi secondi o giorni. Dovremmo sottoporci a un’accelerazione e decelerazione progressiva, tale da prolungare il nostro viaggio almeno di due anni. Una distanza che rimarrebbe comunque accettabile, ma se dovremmo raggiungere la galassia più vicina (Andromeda) i tempi si prolungherebbero di tantissimo. Infatti, impiegheremmo circa 2,3 milioni d’anni, un periodo enorme considerando la vita media di un uomo.
Un altro limite fisico consisterebbe nel fabbisogno d’energia necessaria per spingere un’ipotetica astronave a una velocità prossima a quella della luce, in sostanza irrealizzabile (provate a cimentarvi con la più celebre formula della relatività e = mc² per capirne la realtà). Non dimentichiamo che superare la velocità della luce è secondo la teoria della relatività speciale di Einstein impossibile. Pertanto, l’universo per come lo conosciamo ci pone di fronte a dei limiti invalicabili. Per alcuni un modo per eluder l’inviolabilità della velocità della luce può essere ricercato nei buchi neri. Supponendo che la materia in un buco nero non sia compressa all’infinito ma ruoti e, quindi, sbuchi fuori da qualche altra parte, potremmo dedurre che coprirebbe distanze enormi (anche miliardi d’anni luce) in un periodo di tempo insignificante.
Quest’ipotetica via di transito fu definita “ponte o tunnel di Einstein – Rosen” (detto anche in inglese wormhole), coniato dal nome di Einstein e il suo collaboratore Rosen quando posero le basi teoriche di questo concetto. Nonostante ciò molti fisici pensano, incluso Stephen Hawking, che ci sia qualcosa nelle leggi della fisica che impedisca un ipotetico viaggio spaziotemporale. Anche se la materia emergesse altrove nello spazio, ciò implicherebbe che non potrebbe entrarci senza essere ridotta in frantumi, e nella fattispecie in particelle subatomiche, e, quindi, cosa uscirebbe dal lato opposto? Recenti studi hanno condotto Stephen Hawking a ipotizzare che entrando in un “wormhole” come materia se ne potrebbe uscire sotto forma di radiazione termica, conclusione certamente disastrosa per dei viaggi intergalattici. Purtroppo decenni di martellamento cinematografico, in cui facilmente si narrava di viaggi spaziotemporali, hanno distorto un po’ la realtà cui siamo legati. Tutto ciò dovrebbe condurci a riflettere. Non sono le parole di questo post a mostrarci l’impossibilità dei viaggi spaziotemporali ma la fisica, quella empirica.
Se il nostro corpo fosse composto di fotoni, potremmo forse iniziare a pensare a viaggi intergalattici pur essendo costretti a viaggiare in perpetuo alla velocità della luce, pertanto, iniziamo a prendere coscienza della realtà, non lasciandoci illudere da racconti fantascientifici. Il verso in epigrafe rivela tutta la nostra inadeguatezza nel manipolare ciò che Dio creò. Meditiamoci!

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