mercoledì 4 febbraio 2009

Le caratteristiche del Creatore (parte 2 - infinità - onnipresenza - eternità)

La Bibbia ci rivela che Dio è eterno: Non lo sai tu? Non l'hai mai udito? Il SIGNORE è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra; egli non si affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile (Isaia 40:28); ma che ora è rivelato e reso noto mediante le Scritture profetiche, per ordine dell'eterno Dio, a tutte le nazioni perché ubbidiscano alla fede, (Romani 16:26). Che cosa significa eterno? Abbiamo già accennato a quest’argomento nel post intitolato l’infinito. Infatti, l’infinito è un altro attributo del Creatore: Ma è proprio vero che Dio abiterà sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! (I Re 8:27). Eterno e infinito non esprimono il medesimo concetto? Beh, sembrerebbe di sì. Egli è infinito perché è eterno. Ma eterno in relazione a Dio non ha il medesimo significato applicabile all’uomo. Egli è eterno perché non ebbe inizio né fine avrà. Noi abbiamo la facoltà d’accedere alla vita eterna, e quindi vivere in eterno, nel senso che tale vita non avrà fine, così come non avrà fine la morte eterna (separazione eterna da Dio). Tuttavia questa vita ebbe o avrà un inizio. Dio non ebbe nessun inizio. Egli è il principio in relazione alla nostra realtà, poiché prima d’averla creata esisteva soltanto Lui. Il libro dell’Apocalisse c’è lo mostra con le seguenti parole: "Io sono l'alfa e l'omega", dice il Signore Dio, "colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente"(1:8). Possiamo notare che quest’eternità si estende nella nostra concezione temporale sia nel passato e sia nel futuro, mentre per l’uomo questo termine trova un riscontro soltanto in relazione al futuro. Il Creatore non è infinito soltanto in rapporto al tempo, ma anche per ciò che riguarda lo spazio. Il citato verso del primo libro dei Re (8:27) asserisce che non c’è spazio il quale possa contenerLo, e questo ci conduce a un ulteriore attributo di Dio, cioè, l’onnipresenza. Essendo lo spazio nella nostra concezione mentale infinito, in quanto tuttora inarrestabile nella sua espansione, possiamo affermare che Egli è infinito anche in rapporto allo spazio. La Sua presenza però non è limitata soltanto allo spazio che Lui creò, ma si estende anche all'aldilà (oltre il cosmo). Qualcuno potrebbe porre la stessa obiezione che un saggio cinese fece a un missionario cristiano: “Allora il tuo Dio è presente anche all’inferno”, ma il suo interlocutore replicò, “no, lì c’è la Sua ira”. Questo ci mostra che l’onnipresenza di Dio non va interpretata in senso panteistico.
In conclusione possiamo affermare che la caratteristica dell’infinito in relazione a Dio coinvolge tutto lo spazio (mostrandocene l’onnipresenza) e il tempo (dimostrandocene l’eternità), estendendosi (l’infinito) anche al di fuori della nostra realtà spaziotemporale. Egli non ha limiti in natura essendone il Creatore!

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