mercoledì 11 febbraio 2009

Le caratteristiche del Creatore (parte 5 - santità e fedeltà)

La Bibbia afferma che Dio è santo. Egli non solo è santo, ma è anche il Santo. I santi di cui parla la Bibbia furono resi tali da Dio. Chiunque può diventare santo, credendo nel Figlio di Dio. Il Creatore invece è santo nella Sua natura. Egli non può peccare, in Lui non c’è male, è separato dal male, e pertanto detiene l’assoluta purezza morale. Il termine ebraico nell’A. T. significa, infatti, separato, messo da parte. Rispetto all’uomo Egli è moralmente perfetto mentre l’uomo è peccatore, ossia Dio è perfetto, l’uomo è imperfetto, Dio è infinito, l’uomo è finito. Leggiamo cosa vide e udì l’apostolo Giovanni: E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: "Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene" (Apocalisse 4:8). Non è una proprietà difficile da comprendere, gli uomini invece, spesso immaginano o pongono Dio sul proprio livello morale.

Il simbolo taoista Yin-yang non descrive la realtà divina. Egli non è in lotta perenne con il male, né contiene, come rappresentato nel simbolo, un po’ di male. Egli è perfetto, totalmente privo di male, è l’assoluto del bene. Il simbolo taoista non è minimamente applicabile o immaginabile nella concezione di santità Divina. Spero che abbiate compreso questa proprietà del Creatore.

Un altro attributo del Creatore è la fedeltà: Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, affidino le anime loro al fedele Creatore, facendo il bene (I Pietro 4:19). Oggigiorno questa caratteristica non è molto riscontrabile nella società. Facciamo un classico esempio. Il giorno in cui una coppia si unisce in matrimonio, pronuncia una promessa di fedeltà. Questa spesso è violata dopo alcuni mesi o anni da parte di uno o entrambi i coniugi. Per futili motivi si rompe quella promessa proferita nel passato.
Ecco, Dio non è così, Egli mantiene i propri impegni e le promesse fatte. Non è infedele come le Sue creature: Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse (Ebrei 10:23). Questo non preclude che Egli infligga dei giudizi. E’ scritto che: Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), (Giovanni 10:35). La Scrittura non può essere annullata, e dato che la Sua parola contiene sia le promesse e sia i giudizi, possiamo dedurre che nemmeno questi ultimi sono revocabili. Pertanto, la Sua fedeltà si estende anche ai giudizi. Quest’aspetto è sicuramente il meno gradevole, ma dobbiamo ammettere che la Bibbia lo presenta, e quindi come tale è un insegnamento per le Sue creature. Nonostante ciò le Scritture contengono una promessa che ci indica come evitare il giudizio: Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità (I Giovanni 1:9). La Sua santità esige la nostra purezza, ma la Sua fedeltà ci permette d’acquisirla. Prodighiamoci in questo, è realizzeremo questa promessa: Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati (I Corinzi 15:51,52). Non c’è dubbio, infatti, Egli è: … Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia (Apocalisse 19:11).

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