sabato 14 febbraio 2009

Le caratteristiche del Creatore (parte 6 - giustizia)

Il SIGNORE è lento all'ira e grande in bontà; egli perdona l'iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole e punisce l'iniquità dei padri sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione (Numeri 14:18).

Perdona l’iniquità e il peccato ma non lascia il colpevole impunito! Questo verso mostra molto concisamente la giustizia di Dio, attributo poco gradito e rigettato. Per l’uomo non è bello pensare a un Dio che giudicherà e infliggerà una condanno pur avendola fatta franca nella vita. L’obbiezione di molti è che Egli essendo amore non può o potrà punire le Sue creature.
Il nostro codice penale prevede per ogni reato una pena. Sarebbe giusto lasciare impunito un reo? Non penso, poiché regnerebbe l’anarchia. Nessuno vorrebbe vivere in un mondo in cui tutti farebbero ciò che gli pare. Sarebbe invivibile da tutti i punti di vista, un caos, infelicità e tristezza ovunque.
Siamo abituati nella nostra civiltà a considerare diversi gradi di pena o sanzioni, in proporzione al reato commesso. Nel “diritto” Divino però è previsto soltanto un reato, ossia il peccato. Che cosa è il peccato? … il peccato è la violazione della legge (I Giovanni 3:4). La violazione di uno o più precetti di Dio comporta sempre la stessa pena: … il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesú, nostro Signore (Romani 6:23).
La pena del peccato è la morte, quella eterna. E in questo il Creatore è irremovibile, chiunque sarà giudicato colpevole subirà la morte eterna.
La Bibbia mostra quest’aspetto molto chiaramente ed esplicitamente nell’A.T., senza alcuna eccezione. La santità di Dio non tollera ciò che non appartiene alla Sua natura, il peccato. I testi veterotestamentari descrivono molto bene l’intolleranza di Dio nei confronti del peccato, e in alcune parti molto crudamente, ciò per: … servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche (I Corinzi 10:11).
Non possiamo omettere questi aspetti della parola di Dio. Inganneremo noi stessi. Forse qualcuno persiste ancora nel pensare che quei giudizi e quelle parole furono rivolti agli ebrei dell’epoca, e quindi ciò non concerne gli uomini che vivono nel periodo di grazia. Anche in questo la Bibbia ci corregge e smentisce: Badate di non rifiutarvi d'ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d'ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo; (Ebrei 12:25). Notiamo che il giudizio di Dio è inevitabile e certo. Tuttavia un Dio veramente e pienamente giusto deve offrire una possibilità di remissione, contrariamente non rispecchierebbe l’intero significato di quest’attributo. Infatti, il verso in epigrafe afferma che Egli non lascerà impunito il colpevole, escludendo così il penitente. Il citato verso della prima epistola ai Romani sostiene che il dono della vita eterna si acquisisce in Cristo Gesù. Come? La prima epistola di Giovanni lo mostra: Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità (I Giovanni 1:9). Inoltre, l’evangelo scritto dall’apostolo afferma: Gesú le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; (Giovanni 11:25). Tutto qui! Abbiamo la possibilità d’ottenere la remissione dei nostri peccati semplicemente credendo nel sacrificio di Cristo e confessando i peccati a Dio. Pertanto: come scamperemo noi se trascuriamo una cosí grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunziata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito, (Ebrei 2:3).
Non trascuriamo questa grazia che oggi c’è offerta, poiché Egli è giusto da rimetterci i peccati, ma altrettanto giusto da infliggerci la morte eterna. Non possiamo esimerci dalla giustizia Divina, essa implica una scelta per ognuno. Scegli la vita credendo in Lui, confessandogli i peccati, e accadrà qualcosa “d’impossibile” per il Creatore: "Non mi ricorderò piú dei loro peccati e delle loro iniquità" (Ebrei 10:17). Desideri che questo si realizzi nella tua vita? Credi nella giustizia del Creatore!

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