martedì 6 gennaio 2009

Do ut des

E venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; (Giovanni 1:11)

Viviamo ormai in una società in cui il “do ut des” (io do affinché tu dia) regna sovrano. Nessuno è disposto a donare (tempo, denaro, impegno, attenzione, beni, conoscenza, ecc.) senza pensare al proprio tornaconto. Questo, però, non è il caso del Creatore. Quando il Logos venne in questo mondo, non pretese nulla in cambio. Egli desiderava soltanto la nostra attenzione. Furono molti quelli che gliela offrirono, in un’occasione addirittura cinquemila uomini e nell’altra quattromila, senza contare donne e bambini. Possiamo anche ricordare le folle che lo seguivano, o il Suo ingresso in Gerusalemme, che accoglienza! Eppure quando fu arrestato e condannato, non c’era più nessuno con Lui. Tutti Lo abbandonarono. Perché? Per il principio del “do ut des”. La gente non desiderava conoscere Lui e la volontà del Padre. Egli era ed è l’incarnazione della Parola di Dio. In diverse occasioni affermò d’esserlo, rischiando addirittura d’essere linciato o lapidato. Eppure fu Lui a sfamare tutta quella gente, a guarire molte persone malate (basta toccare un lembo della Sua veste, Marco 6:56), a risuscitare alcuni defunti, e a scacciare i demoni dai posseduti. Lui dimostrò d’essere Colui il quale affermava d’essere. Però, non c’era nessuno con Lui nel Sinedrio per difenderlo quando fu processato. Nessuno, nemmeno un’unica persona. Che ingratitudine! Dove erano tutte quelle persone? Non lo so. So, però, che lì per difenderlo non c’era nessuno. Colui che creò gli alberi e le pietre che furono adoperati per la costruzione della città in cui stava per essere processato si ritrovò abbandonato da tutti. Addirittura fu Lui a creare l’ossigeno inalato dai sacerdoti e dagli scribi che fornì loro il fiato per pronunciare le parole di condanna nei confronti del Creatore e Signore dell’universo, che paradosso!
Nonostante tutto si continua a processarlo per mezzo di affermazioni negatorie della Sua realtà o divinità. E poi ci sono quelli che continuano a ignorarlo pur non negando la Sua venuta e storicità. Ma come duemila anni fa Egli oggi desidera soltanto d’essere ricevuto, accettato e ascoltato. Chi desidera donarli questa gioia che Egli ci restituirà nella nostra vita? E questo da parte Sua non avverrà per il principio del “do ut des”, poiché ogni cosa Gli appartiene, ma unicamente per amore (quello agapico)!

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