martedì 6 gennaio 2009

"Fu sera, poi fu mattina:....." (parte 2)

Desidero richiamare un noto pensiero d’Einstein: ”Lo spazio e il tempo non sono condizioni in cui viviamo, ma modi in cui pensiamo”.
Il Creatore chiarisce in alcuni versi cosa significa per lui un giorno: Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno (II Pietro 3:8). Forse qualcuno potrebbe pensare che ciò è fuori contesto, ma vediamo cosa dice l’Architetto per mezzo di Mosè che ha scritto il Genesi: Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e l'universo, anzi, da eternità in eternità, tu sei Dio. Tu fai ritornare i mortali in polvere, dicendo: "Ritornate, figli degli uomini". Perché mille anni sono ai tuoi occhi come il giorno di ieri ch'è passato, come un turno di guardia di notte. (Salmi 90:2-4).
Per Lui mille anni sono come il giorno di ieri ch’è passato e come un turno di guardia di notte. Cosa s’interpone tra la sera e la mattina? La notte. Molti rifiutano d’accettare che il giorno creativo di Dio ebbe una durata maggiore di ventiquattro ore, poiché credono nella plenaria e verbale ispirazione delle Scritture, e se c’è scritto giorno bisogna intenderlo come tale, cioè di ventiquattro ore. Essi si trincerano letteralmente dietro questa spiegazione. Ebbene, se confidiamo nell’ispirazione plenaria e verbale delle Scritture dobbiamo anche accettare che nel Salmo novanta il Signore definisce la notte come un periodo di mille anni. O forse in questo passo biblico non si applica? Allora probabilmente c’è contraddizione? Nessuna contraddizione, soltanto un ulteriore messaggio per chi lo accetta.
La Bibbia parla anche del levar o alzar del Sole (p.e. Giudici 5:31 o II Samuele 23:4), eppure, non c’è più nessuno che crede a un sistema geocentrico. Se crediamo nell’ispirazione verbale e plenaria delle Sacre Scritture, dovremmo accettare, in effetti, un sistema geocentrico, poiché le espressioni di alcuni passi biblici ci mostrano un moto della nostra stella, il Sole. Nonostante tutto sappiamo di vivere in una realtà con un sistema eliocentrico, e per il quale non nutriamo alcun dubbio, anche se la Bibbia espone un’idea diversa, perché la scienza ha ormai da parecchio tempo chiarito il quesito. Accettando ciò non annulliamo la Scrittura, anzi comprendiamo che essa cela alcune volte delle verità che vanno approfondite. Pertanto, considerato i suddetti versi riguardo al giorno, non è eretico affermare che i giorni della creazione furono dei periodi maggiori alle ventiquattro ore. Il Creatore stesso che c’è lo rivela nei citati versi biblici, e accettando l’ispirazione plenaria e verbale delle Scritture, dobbiamo ammettere che Egli considera, ma non deve, la notte come mille (più o meno) anni. Ma quanti anni? Questo c’è lo rivelerà quando saremo con Lui nel cielo, poiché: Le cose occulte appartengono al SIGNORE nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge (Deut. 29:29). Infatti, il fine del messaggio biblico è quello di condurre l’uomo a praticare ciò che essa prescrive. Tutto qui. Purtroppo tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

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