Desideravo precisare e terminare quest’argomento. La teoria restituzionista si fonde sul fatto che tra il primo e il secondo verso vi fu un periodo di tempo indefinito per i motivi esposti nella prima parte di questo tema. Questa teoria, però, contiene alla sua base un’enorme falla logica. I sostenitori di questa credenza affermano che i giorni della creazione siano da prender alla lettera, ossia, equivalenti a dei periodi di ventiquattro ore. La falla logica consiste propria in quest’ipotesi. Infatti, la teoria restituzionista non può trovare riscontro nell’interpretazione letterale del testo. Se crediamo che i giorni equivalsero a ventiquattro ore non possiamo introdurre nel primo giorno un periodo indefinito. Perché? Ma sarebbe una contraddizione! Se asseriamo che i giorni equivalsero a ventiquattro ore, non possiamo inserire un periodo di tempo indefinito, magari di migliaia di anni, sostenendo così il contrario. Affermando viceversa che tra il primo e il secondo verso vi fu un’epoca di migliaia d’anni o più, non faccio altro che dichiarare implicitamente la non sussistenza dei giorni letterali di ventiquattro ore, almeno per quanto concerne il primo giorno. La descrizione del primo periodo creativo inizia, infatti, con il verso uno per terminare al quinto. Il Creatore non concluse il verso uno con i termini “Fu sera, poi fu mattina: primo giorno”, differendo i fatti (del verso due al cinque) al secondo giorno. Si potrebbe, però, obbiettare che la creazione della nostra realtà ebbe inizio al verso due e quindi il tutto andrebbe considerato da quel punto in poi. Tuttavia il verso quattro del capitolo due afferma che “... Nel giorno che Dio il SIGNORE fece la terra e i cieli,", nel giorno e non nei giorni, pertanto, il primo giorno decorse dal verso uno per terminare al quinto così come appare naturale nel suo contesto. Inoltre il verso due del capitolo due afferma che Egli “… si riposò il settimo giorno da tutta l'opera che aveva fatta”. Possiamo ancora una volta notare che Egli si riposò da tutta l’opera e non da una sua parte, cioè, quella seguente al verso due. Questo ci dimostra che non è possibile inserire un periodo indefinito tra il primo e il secondo verso del Genesi. In tal modo si creerebbe sì un caos, dato, però, dalla teoria restituzionista. Spero d’essere stato abbastanza chiaro e di aiuto a qualcuno nell’interpretazione dei primi versi del Genesi.
P.S. Chi desidera approfondire l’argomento può leggere i post dedicati al tempo.
Nessun commento:
Posta un commento