lunedì 19 gennaio 2009

Il centurione

Ascoltando una canzone cristiana sono rimasto colpito dal testo molto bello tratto dal Vangelo secondo Luca. Questo passo narra di un centurione che mandò degli anziani dei giudei per pregarlo affinché guarisse un suo servitore. Gesù s’incamminò, e giunto nei pressi della casa il centurione inviò degli amici per fargli una richiesta. Vediamo cosa gli riferirono: Signore, non ti dare questo incomodo, perch'io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; e perciò non mi son neppure reputato degno di venire da te; ma dillo con una parola, e sia guarito il mio servitore. Poiché anch'io son uomo sottoposto alla potestà altrui, ed ho sotto di me de' soldati; e dico ad uno: Va', ed egli va; e ad un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servitore: Fa' questo, ed egli lo fa. Udito questo, Gesù restò maravigliato di lui; e rivoltosi alla moltitudine che lo seguiva, disse: Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una cotanta fede! E quando gl'inviati furon tornati a casa, trovarono il servitore guarito.
Gesù restò meravigliato dal centurione! Perché? Egli in primo luogo si reputò indegno identificandosi come un uomo peccatore, pur essendo stato riconosciuto dagli ebrei come un uomo meritevole. Questo perché essi guardavano soltanto all’apparenza, elencando le sue buone opere al Signore Gesù. Il centurione, però, riconoscendo in Cristo l’onniscienza, confessò immediatamente la sua indegnità. Il Signore restò prima di tutto meravigliato da questa confessione, in una società in cui molti si ritenevano irreprensibili. Nessuna richiesta del tipo: "ma Lei in che modo compie i miracoli, che rito esegue affinché si realizzi il miracolo", o, "mi dia un segno"! Nulla di tutto ciò. Soltanto una piena fiducia nelle parole di Colui che creò l’universo, e quindi possiede il potere sulla vita. Questo manifestò il centurione con le sue parole! E Cristo non guardò alle sue opere quand’anche lodevoli. Egli che creò qualsiasi particella sub atomica conosciuta e sconosciuta riuscì e riesce a veder dove nemmeno il microscopio dell'Oak Ridge National Laboratory (uno dei più potenti microscopi al mondo) riesce a scrutare, ossia, nell’intimo del cuore umano. Egli giudica i sentimenti e i pensieri dell’uomo. Niente può restare nascosto ai Suoi occhi. Fu proprio quello che Egli vide nel cuore di questo centurione che lo stupì, una fiducia irremovibile e incondizionata. Ma l’aspetto triste di questa storia è che quest’uomo era un pagano, cioè, qualcuno che non apparteneva al popolo ebraico cui Cristo stava rivolgendo il Suo messaggio di salvezza. Pur non essendo ebreo, dimostrò una fede esemplare, mentre i giudei che avevano conosciuto per mezzo dei loro antenati la potenza di Dio non stupirono mai in tale modo il Signore. Purtroppo questo scenario assomiglia tanto ai nostri tempi. Tutti vogliono (soprattutto chi si definisce cristiano) oggi una prova o un riscontro della realtà divina. Nessuno è disposto semplicemente a credere ciò che la Sua parola insegna. Ogni dubbio è condizionato dalla richiesta di un segno il quale dimostri e ci aiuti a credere. Però, questo evidenzia soltanto tutta la nostra sfiducia in Lui. Che tristezza e vergogna! Sapete come Egli rispose a chi gli chiese un segno?
I farisei e i sadducei si avvicinarono a lui per metterlo alla prova e gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo. Ma egli rispose: "Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia!e la mattina dite: Oggi tempesta, perché il cielo rosseggia cupo! L'aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni dei tempi non riuscite a discernerli? Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno, e segno non le sarà dato se non quello di Giona". E, lasciatili, se ne andò.
Coloro che furono chiamati (fra l’altro la “crema” della società dell’epoca, farisei e sadducei) a essere d'esempio tra i popoli chiedevano un segno al loro Creatore, incredibile! Furono solo parole d’incredulità e Gesù li lasciò, senza che essi avessero ottenuto qualcosa. Da quelle parole vuote ricevettero soltanto un segno, quello di Giona. E questo segno era ed è rinvenibile soltanto nelle Scritture. Se non iniziamo a credere in ciò che la Sua parola insegna, non potremo mai realizzare le Sue promesse. È semplice bisogna soltanto credere come quel centurione che ripose la sua piena fiducia in Colui che è l’Onnipotente. Ma la domanda che Egli oggi ci pone è: … quando il Figliuol dell'uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra? Se la risposta è affermativa, dimostriamolo!

Testo del cantico

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