giovedì 8 gennaio 2009

La teoria restituzionista (parte 2)

Per dare una risposta ai quesiti dell’ultimo post, dobbiamo ricorrere all’epistola di Pietro al capitolo tre verso cinque: “Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua;”. Pietro affermò che i cieli furono tratti (per effetto della Parola) dall'acqua. Qual è l’elemento chimico che prevale nell’acqua? L’idrogeno. Mentre qual è l’elemento chimico che prevale nell’universo? L’idrogeno, medesima risposta! Inoltre, il deuterio (un isotopo dell’idrogeno, elemento che occupa la stessa posizione della tavola periodica) fu il primo elemento chimico costituitosi nell’universo. E questo non vi dice nulla? L’acqua è la molecola più diffusa sul nostro pianeta, come lo fu l’idrogeno alle origini e lo è nel cosmo attualmente. Pertanto, se parafrasassimo le parole di Pietro, sostituendo il vocabolo "acqua" con "idrogeno", avremmo un quadro diverso rispetto a quanto una lettura superficiale e critica potrebbe rivelare.
Ora analizziamo cosa dice il testo del Genesi: Poi Dio disse: "Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque". Una distesa che separi le acque dalle acque. Che cosa è la distesa? Penso che la nostra atmosfera rappresenti la distesa. Infatti essa ci separa dall’inospitale spazio, è come una pellicola protettiva che ci permette di sopravvivere. Vi siete mai chiesti che effetto avrebbe la rotazione del nostro pianeta (a 1668 km/h) senza un’atmosfera? Uno scenario davvero inimmaginabilmente disastroso e apocalittico. Inoltre il cielo non apparirebbe così azzurro se la terra fosse priva di un’atmosfera. Il Creatore provvide affinché l'atmosfera (distesa) separasse le acque della terra da quelle celesti, per creare le condizioni di un ambiente idoneo alle nostre esigenze fisiologiche.
Credo che ognuno di noi, quando legge la Bibbia, debba accostarsi a essa con tanta umiltà e fede, ma questo non esclude che nella lettura dobbiamo usare la testa. Egli ci ha donato un’intelligenza non per negare la Sua realtà, ma affinché riconosciamo che dietro ogni effetto c’è la causa, cioè Lui, l’Onnipotente. Riconoscere nel testo biblico alcune evidenze scientifiche, non significa annullare la Sua Parola creatrice, né rinnegare la Sacra Scrittura.
La scienza osserva ed espone soltanto alcuni effetti innescati da Lui, ma non la causa dei medesimi. Gli sforzi sono stati notevoli nel riuscirci, ma ciò che si è spiegato sono soltanto gli effetti.
Immaginate un ragazzo che calcia un pallone da dietro un muro. La scienza riuscirebbe a tracciarne la traiettoria, velocità, forza impressa, le caratteristiche fisiche ecc. Ma sarebbe in grado d’identificare la persona che ha dato il calcio al pallone, o a svelare se sia stata una macchina a lanciarlo? Impossibile, ecco, la causa rimarrebbe sconosciuta. Questo è ciò che accade all’uomo. I suoi molteplici sforzi non condurranno mai a un’evidenza fisica del Creatore. Vediamo che cosa pensa Egli di coloro che lo rinnegano: Guai a colui che contesta il suo creatore, egli, rottame fra i rottami di vasi di terra! L'argilla dirà forse a colui che la forma: Che fai? L'opera tua potrà forse dire: Egli non ha mani? (Isaia 45:9). E a chi pensa, di poter spiegare tutto senza l’ausilio del Creatore, Egli chiede: Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo? (Giobbe 37:18). La risposta proviene dalla stessa scienza, è impossibile riprodurre un Big Bang. E allora perché non confessare la Sua realtà con le parole proferite da Giobbe: "Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno (Giobbe 42:2).
Iniziamo a meditare la Sua Parola, adoperando l’intelligenza che Egli ci ha donato.

1 commento:

Jonny ha detto...

Mi hanno fatto notare che i cieli non furono tratti dall’acqua, così come avevo scritto nel posto: “Pietro affermò che i cieli furono tratti (per effetto della Parola) dall'acqua”. In effetti, è un errore scrivere che i cieli furono tratti dall’acqua, perché il passo afferma che: ….. per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; (II Pietro 3:5). Il senso era quello d’illustrare che per effetto della Parola, Dio creò i cieli da cui trasse la terra. Nel verso in questione san Pietro fornì, però, un dettaglio in merito alla creazione della terra, perché affermò che la terra fu tratta dall’acqua. Per comprendere quest’aspetto dobbiamo ricorrere ai primi versi del Genesi: Nel principio Dio creò i cieli e la terra. La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque (Genesi 1:1,2). Se rileggete il precedente post, noterete che immaginavo nella narrazione del primo verso biblico la creazione dello spazio – tempo e della materia (avevo scritto erroneamente “massa” ma che con l’occasione ho corretto) e, pertanto, dell’universo. Mentre nel secondo verso vedevo la creazione della terra da quella massa informe e vuota tratta dall’acqua (idrogeno) contenuta nei cieli (in quanto elemento chimico più diffuso nell’universo). Ma perché tratta (terra) dall’acqua? Poiché è immersa nell’elemento chimico più diffuso dell’universo (idrogeno), elemento che prevale, appunto, nell’acqua.
Spero d’avervi chiarito l’argomento.